di: Matteo Ambu
OPERA IN CONCORSO PER: Eros e Thanatos 4.0
Scarti di legno, selezionati spontaneamente dalla Natura e portati via dal vento, si legano a scarti di metallo, frutto di una selezione artificiale operata dall'uomo e ormai inutilizzati. Uno specchio dell'uomo contemporaneo che appare straniato nella sempre più secca dialettica fra naturale e artificiale, che si trascina con un profondo senso di angoscia verso un futuro che non riesce più a prevedere. La tecnologia che galoppa instancabilmente, realtà virtuali sempre più sofisticate e invasive e manipolazioni genetiche sono solo alcuni esempi di un mondo che appare sempre più lontano dalla sua essenza primordiale. L'uomo è diviso fra lo spirito di conservazione che lo riporta alla Natura, e uno spirito di distruzione che rende tutto sempre più artificiale e inumano.
Materiali: Legno e metallo di scarto
Dimensioni: 38x18x30 cm
Matteo Ambu nasce a Monserrato nel 1976.
Dopo aver conseguito il diploma presso il liceo artistico a Cagliari, si dedica completamente alla sua passione, quelle delle arti pittoriche e del riciclo.
Avverte l’estetica degli oggetti, artista che raccoglie ogni...