di: Laura Saddi
OPERA IN CONCORSO PER: Exuperanti Forma 6.0
In tempi lontani gli uomini erano soliti scongiurare la minaccia dei rigidi inverni attraverso preghiere e doni alla Dea dai tanti occhi. Era vietato scrivere il suo nome perciò tutto quello che sappiamo è stato tramandato oralmente nei racconti attorno al fuoco. Di lei si dice che avesse una pelle candida e luminosa e che il suo corpo fosse coperto da un prato di folti peli, era colei a cui rivolgersi per avere cura degli orti e di tutto ciò che necessita di una crescita lenta. Per accudire i suoi protetti, oltre ai quattro occhi, aveva un esercito di strani uccelli neri in grado di osservare ad ampio raggio tutto ciò che avveniva anche in luoghi distanti in cui gli occhi umani non potevano giungere.
Col passare degli anni si accesero sempre meno fuochi e le fredde notti smisero di essere accompagnate dai racconti sulla Dea dai tanti occhi, gli uomini finirono col dimenticarsi di lei. Gli inverni si fecero più gelidi e la natura smise di svegliarsi. Ecco perchè oggi, nella speranza di una primavera rigogliosa, si è ripreso a celebrare la Dea, a pregarla e portarle doni affinchè si prenda nuovamente cura dei semi delle cose che necessitano di una crescita lenta.
Laura Saddi è nata a Cagliari nel 1979. Negli ultimi anni vive e lavora a Sinnai (Ca).
Dopo il liceo classico, inizia gli studi artistici nel 2003 quando si iscrive al corso serale del liceo artistico di Cagliari Foiso Fois avendo tra gli insegnanti noti artisti del panorama regionale....