di: Gabriella Scalzulli
OPERA IN CONCORSO PER: Exuperanti Forma 6.0
Quest’opera, dal nome “MING”, si pone con l’ambizioso desiderio di accostarsi al significato letterale del termine: “luce”, "illuminazione".
Letteralmente “MING” deriva dalla congiunzione delle parole cinesi “sole” e “luna”, dualismo di luce dai duplici e pervasivi aspetti.
Riflessi eterei evocano paesaggi lunari contrapponendosi a toni caldi, luminosi ed avvolgenti.
Luce come onda elettromagnetica, energia che viaggia nel vuoto alla massima velocità alla ricerca di materia che l’assorba ed emetta una determinata radiazione come il segno della propria esistenza. Luce come elemento indispensabile alla conoscenza della forma, seppur amorfa. Luce come unica bellezza, ineffabilità della plasticità.
Gabriella Scalzulli è nata a Foggia nel 1965.
Diplomatasi al Liceo Classico V. Lanza di Foggia, si trasferisce a Roma per continuare gli studi universitari e iniziare la sua attività lavorativa. L’incontro con l’artista Riccardo Natili...