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Gualtiero Tarenzi

Gualtiero Tarenzi
Telo
Gualtiero Tarenzi

Telo

Nella sua  più che trentennale carriera, Telo ha intriso i pennelli nella materia sciacquandoli nel gesto. Poi improvvisamente qualcosa è cambiato e l’irruenza romantica della prima età (artistica) è stata temperata da affioramenti di matrice concettuale, con i quali riesce, mantenendosi pur sempre nell’astratto , a sfiorare temi di attualita’. Penso alla serie dei codici a barre o degli anoressici o a quell’opera del 2004 (Telo con Telo n. 1) in cui un timido accenno di strappo fa intravedere, introducendo il tema dell’uso simultaneo in comunicazione di linguaggi diversi – matematico, segnico-tribale e ovviamento pittorico, scenari nuovi. Ecco la parola scenario entra dunque di prepotenza nella nostra, nella sua narrazione.
Per assonanza, per associazione di immagini mentali del tutto fortuite quando necessariamente concatenate, mi sovviene il sipario strappato, celeberrimo film di Hitchcock il cui titolo, che fa subito visualizzare la scena madre e risolutiva del Noir, allude in realtà nella genialità del cineasta, al tema del gioco delle parti. E se questo nella vita produce ironie continue o drammi identitari insoluti, la sovrapposizione dei piani narrativi, quando avviene in scena (davanti allo spettatore) e quando avviene dietro il sipario (nell’intimo dell’artista)è un luogo fondamentale dell’arte. Iniziamo dunque a guidare lo spettatore verso l’analisi formale di queste opere, con u primo livello di lettura. Il telaio è spesso e le tele sono di quelle “buone”, il che ha la sua importanza (e vedremo perché). Il colore è “grazioso” , accattivante, fresco, moderno (da interior designer per capirci) eppure piatto e muto. Vive di un vuoto che è interrotto da segni, finemente geometrici, che scandiscono la tela in un rigore non matematico ma minimal. Antico retaggio della materia sabbia e glitter, che se strizzano l’occhio al glamur sono il tentativo (assai di mestiere)di rimodulare il colore, di offrirgli una doppia vita  e prospettive percettive diverse.

Dott.ssa Raffaella A. Caruso

ALCUNE DELLE PRINCIPALI ESPOSIZIONI
Castello di Roddi-Il paesaggio da Fattori ai tempi nostri. A cura di Cinzia Tesio
Mostra itinerante Corpi Futuri, a cura della Regione Piemonte.
Palazzo Comunale (Messina).
Casa natale C. Pavese Santo Stefano Belbo. Unaltroponte-a cura G. Massara  Centre Culturel de la Providence Mediterraneando- NIZZA (FR)
Palazzo Robellini- ( ACQUI TERME).
Salon des refuses . A cura di prof. V. Sgarbi- Bra (ALBA).
Sala delle arti Pollenzo Bra (ALBA).
Museo A:E:R: Orbassano (TORINO).
C:S:A: Farm Gallery a cura di Marcello Corazzini (TORINO).
Circolo Ufficiali a cura di Angelo Mistrangelo (TORINO).
Centro d’Arte la Cittadella- Padova.
FestivalArt Spoleto
Paratissima-(TORINO)
 


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