AIRIN COL nasce in Puglia nella provincia di Foggia il 27 settembre del 1973. E’ attratta dal disegno e dalla pittura sin dall’infanzia; il suo primo ritratto a suo nonno materno a sette anni. Per una serie di eventi personali segue gli studi giuridici, ma ama i colori e dipingere, un’attività che la rilassa e le permette di non pensare. Per anni si cimenta nella tecnica ad olio su tela da autodidatta, realizza una serie di dipinti e due affreschi. Airin è attratta dall’arte in genere, anche la danza e la musica fanno parte delle sue passioni. Nel 2004 si trasferisce a Roma; il suo interesse per la fisica quantistica e i fenomeni paranormali, la portano a conoscere il Dott. Nitamo Montecucco, medico scienziato, con il quale affronta un percorso di evoluzione personale e spirituale attraverso pratiche meditative. Da tale percorso nasce e rinasce un Airin che abbandona la carriera da avvocato e diventa allieva del Maestro Prof. Andrea Volo, Professore presso l’Accademia di Belle Arti di Roma, con il quale approfondisce soprattutto la tecnica dell’acquarello, producendo una serie di acquarelli gioiosi e vivaci. Espressionista, colorista di nascita, nelle sue opere tenta di dare materia al colore e alla luce. Ossessionata dalla ricerca di rappresentare la quarta dimensione, intesa come spazio temporale e spirituale. Tale ricerca, accompagnata da uno studio profondo della forma e delle opere di Cezanne, porta l'artista a considerare il colore come materia, ossia spazio a cui dare forma; con o senza l'utilizzo del pennello, nei suoi dipinti, usando le parole dell'artista stessa "la forma è colore, la materia è colore, il colore è luce, la luce è colore, quindi materia". Airin tenta di svincolarsi dalla bidimensionalità, secondo la propria interpretazione, attraverso la costruzione di un’altalena, su cui poggiare la tela e creare delle forme attraverso il movimento fisico dell'altalena; trasformando la pittura in una danza in cui occorre intuire il tempo in cui intervenire con il movimento e con l'aggiunta di colore e di quali colori. In tal modo, l'artista, quale attore emozionale e chimico, coglie l'istante del colore e trasforma il colore in un'esperienza unica, in una emozione, perché ad ogni movimento corrisponde una forma ed una tonalità di colore diversa, irripetibile. Pittura fisica, in cui Airin diventa l'opera, è nell'opera con tutta la propria essenza emotiva, fisica e spirituale. Nell'arte di Airin Col vi è un richiamo al cubismo, che può essere colto nel "L'Apocalisse", nel cui squarcio centrale si apre la terza dimensione e nella possibilità di girare la tela si apre la quarta dimensione, il tempo. Appare come una nuova forma di cubismo, postcontemporaneo, in cui si esprime il desiderio di fisicità, di materico contrapponendosi al virtuale offerto dalla società moderna. Il messaggio contenuto nell'arte di Airin Col è Arte esempio di Libertà; dono di un messaggio di rinascita, l'apertura di colori e vuoti e forme è come un percorso nel quale rinascere da quell'embrione che la nostra mente è. Arte - Madre, Maieutica, Arte -Levatrice, quell’apertura è come la Yoni Cosmica da cui rinascere alla vita che abbiamo dimenticato, schiacciati a terra da una società non più salda, che ci vuole controllati, manipolati e virtuali. Il legame con la scienza e con gli ambienti scientifici e il tentativo di comprendere il senso delle cose e dell’esistenza, che l’ha accompagnata sin da bambina, sono elementi che percorrono tutta l’arte di Airin e innanzitutto, vi è una centralità del tema della cosmologia, molto evidente nelle tre opere: “Il Mio Cristo”, “La Maternità” e “La danza dell’Universo”, nelle quali le figure umane sono sospese in uno spazio in cui sembra mancare la forza di gravità, uno spazio che appunto rappresenta l’Universo, l’inconoscibile, l’inosservabile. Infatti, secondo il noto storico e critico d’arte Philippe Daverio “Airin opera il felice connubio tra le sue due anime: la scienza e l’arte. Come i grandi artefici del passato s’interroga sulla missione della creazione artistica. Quesiti ai quali risponde attraverso l’uso di un disegno sapiente e calibrato”. A tal proposito, l’artista medesima afferma "La mia possibilità è scegliere in qualsiasi tempo il punto di osservazione..in quale spazio voglio essere? Cosa voglio vedere? Io mi son data la possibilità di fare il mio viaggio e voglio donare la stessa possibilità a tutti gli osservatori. Ma scegli tu osservatore dove, quando andare e cosa vuoi. Io creo solo un'apertura, una crepa di colori e forme, ma tocca a te altro chiederti se vuoi andare a vedere in quella crepa..voglio suscitare in te altro quella curiosità affievolita , quella voglia di sognare ormai quasi perduta.
Ho lacerato la mia anima, ho trafitto il mio cuore..per vedere ciò che ignoravo di me..ho visto. È semplicemente meraviglioso!
Uomo, non sei solo. Vai! Vola e posati dove vuoi, fatti attraversare dall’emozione di sentirti libero, ossia pieno, di sentirti parte indispensabile di quest’universo..ascoltati e danza la tua melodia..Unica!
Uomo non distruggere!
Uomo costruisci bellezza!”.
Airin Col sta lavorando ad una serie di dipinti che fanno parte del ciclo intitolato “Universo, corpo e anima”, dedicato alle meraviglie dell’universo, costellazioni e nebulose, con il quale sta tentando di creare un nuovo movimento artistico e culturale all’insegna della libertà e dell’emozione, l’obiettivo è rompere i condizionamenti dei piani, delle ombre, rappresentando figure sospese prive di forza di gravità, materiche ma prive di ombre , in una prospettiva che si proietta nell’oltre , un oltre non terreno ma che appartiene all’esistenza nella totalità assoluta, un movimento che si propone di superare l’attuale modello di società basato sulla manipolazione degli esseri umani e su un individualismo estremo diretto ad esaltare l’ego e distruggere l’anima. La sua dichiarazione di intenti “In questo contesto storico-sociale, virtuale e tecnologico, si tende ad annientare l’emotività, il rapporto umano nella sua concretezza . Non ci sentiamo, non riconosciamo più le nostre emozioni, non sappiamo ascoltare il nostro corpo che parla e racconta di noi. Una società che sta distruggendo la parte più bella dell’esistenza: l’anima..accresce l’ego e distrugge l’anima. Anche l’arte è vittima di tutto ciò, vogliono l’icona, vogliono la ripetitività, vogliono lo spettacolo che si dissolve in pochi attimi, vogliono la serialita’ , la catena di montaggio, a discapito dell’eternità e della sacralità della mano dell’artista che racconta di se’ e di ognuno di noi. Mi oppongo e mi opporrò con tutte le mie forze a tutto ciò. La mia arte è Anima e la mia più grande soddisfazione è quando mi dicono: Irene, ho visto le tue ultime opere e ho avuto la pelle d’oca per l’emozione che mi hai trasmesso. Bingo, sono riuscita nel mio intento, sono riuscita a sollevarti, Osservatore altro, da questa realtà che vuole schiacciare le tue emozioni e i tuoi sogni. Il mio motto sarà sempre: Uomo, non sei solo! Uomo, non distruggere..costruisci bellezza ! “.
Nel 2017, Airin ha esposto mostra personale a Roma, presso la galleria Area Contesa in via Margutta. Nel 2018, ha partecipato ed esposto al The Factory di Arte Milano presso la Fabbrica del Vapore, ad Arte Salerno 2018 presso Palazzo Fruscione, a Barletta presso la fondazione De Nittis e a Roma presso la galleria Her Art Gallery, nonché parteciperà ad ArtPraga 2019 e ArtLisbona 2019 con Artetra e ad Asylum Contest d’Arte 2019 con l’opera “La Maternità”.