Vittorio Sgarbi (già primo cittadino di Salemi) è il nuovo sindaco di Sutri, l’antica Sutrium, località del viterbese nota per le aree archeologiche e il borgo medievale di pregio. Ha trionfato alle elezioni con il 58,79% dei voti. Il critico d’arte e parlamentare promette al piccolo centro un vero e proprio “Rinascimento”, come il nome della sua lista e nel nome della Bellezza (tanto che nei giorni scorsi ha bacchettato George Clooney perché, durante le riprese per la nuova serie tv “Catch 22” di cui è protagonista, nel centro storico di Sutri sarebbero stati arrecati danni). “Credo che un uomo che ama l’Italia come Clooney avrebbe dovuto mostrare maggior cura e delicatezza”, ha dichiarato alla stampa il neo-sindaco.
Non scherza affatto, tanto che la “rivoluzione culturale” partirà con una sede espositiva per grandi mostre internazionali: il Museo della Tuscia. “Sarà un polo attrattivo mondiale - ha spiegato - che rinascerà come Palazzo Doebbing. La mia intenzione è restituire a Sutri il posto che merita nella storia. Sarà un Rinascimento politico, economico e morale”. Insomma, sembra che l’Italia, per tutelare se stessa, necessiti di un esercito di critici d’arte-sindaci. Ma questo è un bene o un male?  Lo chiediamo proprio a lui…
Un grande storico dell’arte che diventa un amministratore pubblico segna un’evoluzione, una involuzione o l’estrema ratio per tutelare e, a volte, letteralmente salvare, il Bello?

V.S. “Qualche decennio fa la stessa cosa avvenne a Roma, dove non c’era la Raggi, ma il buon Argan. Che uno storico dell’arte si metta a fare sindaco di un paese non è una bestemmia: il sindaco di Tirana, ad esempio, è stato un artista internazionale, oggi è il premier dell’Albania. Io stesso ho fatto molte cose nella vita: libri, mostre, politica”.

Come mai Sutri?

V.S. “E’ stata una scelta e avrei fatto - in un certo senso - meglio a non farlo, perché i paesi sono ingovernabili, soprattutto con uno Stato che non è in grado di capire le loro necessità, cui si assommano le piccole beghe locali. Ma, in linea generale, l’idea di poter impedire la collocazione di una brutta scultura e poter dire ‘no’ ad alcuni orrori proposti, è una forma di protezione di un luogo. L’arte contemporanea sta benissimo nei musei a lei dedicati, senza violentare lo spazio delle città. Ho scelto Sutri, in sostanza, perché è una terra straordinaria, ma non sufficientemente riconosciuta”.
 
La Bellezza, quindi, può ancora “salvare il mondo”?
 
V.S “E’ il mondo che deve salvare la Bellezza. Questa è l’unica cosa da fare. E’ una giusta considerazione, in ordine a valori simbolici, il fatto che la Bellezza possa dare agli uomini una migliore capacità di capire e sentire il mondo: una forma di maturazione della sensibilità. Ma di per sé, la Bellezza non è risolutiva ed è necessario tutelarla, affinché non si dissolva in orrori che sono molto diffusi in assenza di manutenzione. Occorre avere cura per le cose”.

di Carla Isabella Elena Cace


luogo: