• inizio: 4/11/2018
  • fine: 5/18/2018

Ex Dogana riapre le porte all’arte contemporanea. Dopo due anni di
eventi spot, si avvia con questa mostra un percorso strutturato, volto
a consolidare l’esistenza di STUDIO VOLANTE, la Factory di Ex Dogana,
nata già nel 2015 ma arricchita oggi da nuove presenze e nuovi
stimoli.

La mostra, pensata dal collettivo EX (Loredana Calvet, Silvia Marsano,
Francesca Lacroce, che in questa occasione si avvalgono della
collaborazione di Tiziano Tancredi), anch’esso residente presso gli
spazi di STUDIO VOLANTE, presenterà i lavori degli artisti che hanno
uno studio nella Factory: Andreco, Borondo, Ciredz, Giannì, Puxeddu,
Sbagliato, Scorcucchi, Tellas e dell’artista coinvolto in una
residenza temporanea, Luca Grimaldi.
Residenti sono anche Apotheosi studio, che cureranno la comunicazione
visiva e la progettazione editoriale.
La mostra nasce non solo con l’intento di valorizzare e consolidare la
presenza di questi artisti all’interno di Ex Dogana ma per avviare una
collaborazione interna, promuovendo un percorso di auto-sostenibilità
e continuità progettuale, possibile grazie ad una differenziazione
delle presenze e alla nascita di una nuova area espositiva. Nella
stessa sala il prossimo 18 maggio sarà inaugurata la mostra
dell’artista in residenza temporanea, Luca Grimaldi a cura di Chiara
Pietropaoli e Giulia Lotti.

Gli artisti residenti, provenienti da ambiti differenti, dall’arte
urbana alla fotografia, alla scultura, alla pittura, sono stati
invitati a riflettere sul concetto di EX VOTO, utilizzando lo stesso
supporto, il marmo, materiale storicamente lavorato nelle botteghe del
quartiere romano di San Lorenzo, lo stesso in cui nei primi decenni
del novecento sorgeva la DOGANA (scalo merci). Questo, insieme
all’ironico gioco di assonanze linguistiche tra il titolo della
mostra, il nome del collettivo organizzatore e il luogo, vuole dare
una dimensione collettiva, per enfatizzare il senso dell’operazione.

Con la locuzione latina “ex-voto”, tradotta letteralmente come “a
seguito di un voto”, si intende la pratica comune, in ambito
religioso, di donare un oggetto a seguito di una promessa compiuta.
Con questo oggetto, che si presenta nei secoli nelle più svariate
forme (dalle più conosciute tavole di marmo, agli scarti di bancali di
legno, a parti del corpo come capelli, barba, denti, a metalli
preziosi, per arrivare ad oggetti di uso quotidiano caratterizzanti la
vita dell’individuo) l’uomo sembra voler accorciare la distanza tra
lui e la divinità. Concretizzare la sua gratitudine in qualcosa di
materiale, da esporre ad un più ampio pubblico, quasi a voler dare,
attraverso l’intercessione di un’azione terrena, testimonianza
visibile di esistenza, di qualcosa che va oltre il visibile.

Interrogando i differenti linguaggi che gli artisti coinvolti
utilizzano, il tema della mostra restituisce una riflessione più larga
su questa specifica pratica ( il dono “per voto fatto”, “ex voto
suscepto”), seguendo le tracce lasciate dall’uomo attraverso il gesto
artistico, “oggetto” in questo caso.

Le 27 opere in mostra (3 tavole per ogni artista) assumono in questa
chiave valore di testimonianza di passaggio, segno che resta nel
tempo.


luogo: EX DOGANA Viale dello Scalo S. Lorenzo, 10 Roma Italy