di: Mariagrazia Pia
OPERA IN CONCORSO PER: Eros e Thanatos 4.0
A quasi 700 anni dalla morte di Dante, il primo di un ciclo di romanzi di ispirazione dantesca riattualizzati in chiave contemporanea. Il claudicante Gianciotto è sostituito da un marito claudicante nell'anima, insicuro e confuso, Francesca ama il marito, terribilmente ma lo tradisce con l'amante perché non sopporta l'infelicità di quell'unione, nonostante l'amore.
Verrrà uccisa, non dal marito...
per capire i personaggi descritti tragicamente soccombenti al proprio destino filosofia e neuroscinze, storia e un percorso interiore del narratore, dell'immaginario autore della vicenda, il figlio di Francesca che deve trovare una ragione al comportamento della madre e ci prova, ma non solo questo...
L'immagine di copertina è una sonna che tiene in mano il filo di un palloncino nero... vuota la figura dal petto fino all palloncino che sostituisce la testa. Sarebbe bastato uno spillo di realtà per distruggere il palloncino contenente le ipotesi, i pensieri aeriformi e a salvare una donna che si vive nel XXI secolo come una nuova Francesca e così cerca di capirla il figlio. Eppure la nostra francesca non ha le categorie dantesche a cui fare riferimento, non tradisce veramente per lussuria ma per accidia e sceglie di essere una lussuriosa per non scivolare nella selva dei suicidi. Crede di poter scegliere il proprio peccato, invece costringerà altri a peccare più di lei: accanto a sè ci sarà l'ignavo e l'omicida. L'amica Anna è l'alterego di Francesca, la donna che avrebbe voluto essere, nel Cielo degli spiriti SApienti, lei che non è riuscita neppure a giungere ad un Antipurgatorio.
Amare non è restare, amare non è lasciar vivere chi si ama a partire da se stessi e dall'amor proprio che guida anche Francesca, la sua volontà a non diventare una suicida costringerà quasi altri a compiere l'opera che lei tanto temeva come una tentazione.
Nata ad Asti nel 1971, dopo il liceo classico Alfieri, studia Filosofia a Torino e a Pisa laureandosi con R. Bodei con tesi su G. Vico. Consegue il dottorato in Storia della Filosofia Moderna nel 1998 e il post dottorato nel 2004 con il prof. P. Cristofolini. Dopo la permanenza a Parigi presso...
Scheda dell'artista