OLGA MARCIANO

Artista di respiro internazionale, vive e lavora a Salerno.
E’ nota al grande pubblico per le sue pregevoli personali e per la costante ricerca di linguaggi, idee e tecniche che mettono in relazione l’arte con il sociale.
La costante ricerca e lo studio approfondito della storia dell’arte costituiscono il presupposto per la sua maturazione, nella pittura come nella scultura, consentendole di raggiungere una visione artistica di ampio respiro. Realizza numerose personali in tutta Italia e partecipa alle Biennali di Firenze, La Spezia, Genova, Venezia (Lo stato dell’Arte di V. Sgarbi). Espone, infine, varie opere nel Padiglione Italia dell’Art Expo di New York 2018.
Autrice di numerosi format artistici, tra i quali si annoverano la “Talking and sensory paint”, la prima mostra sensoriale con quadri parlanti realizzata in Italia ed il Premio Internazionale “Rifiuti in cerca d’Autore” sulle tematiche ambientaliste, che ha girato l’Italia per cinque edizioni.
Moltissime le campagne di sensibilizzazione e le opere sui temi sociali ricorrenti della donna e dell’ecosostenibilità ambientale, commissionate da Enti pubblici.
E’ ideatrice e curatrice della Biennale d’Arte Contemporanea di Salerno.
Nel 2016 la personale “Deae Maris”, interamente dedicata alla scultura ecosostenibile, con il Patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo e della Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio, la decreta artista della “Notte dei Musei”.
“L’Arte della Giustizia 2017” la vede interprete dei grandi temi della legalità, attraverso numerose mostre personali, dedicate al lungo ed articolato programma, nato dalla collaborazione tra la Procura della Repubblica, la Prefettura, l’Arcidiocesi ed il Conservatorio di Salerno.
Tra il 2013 ed il 2017 ha ricevuto due importanti Premi alla Carriera e nel novembre 2018 il Procuratore Capo della Repubblica di Salerno le ha conferito il Premio per l’Alto impegno culturale, al quale ha fatto seguito il Premio Principessa Sichelgaita, tra le “donne eccellenti” del 2019.
Le personali "Looks" ed "Effetto farfalla"svoltesi presso il Museo Diocesano di Salerno, hanno siglato l’ulteriore conferma del meritato successo.
Molte delle sue opere sono esposte in collezioni pubbliche e private.

il premio adrenalina

Le opere in gara di OLGA MARCIANO

FALENA

Exuperanti Forma 6.0

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PENELOPE

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FALENA

Olio su tela, cm 120x150, 2019 Collezione Effetto Farfalla L'opera è accompagnata da un'app di realtà aumentata (MediAR)   <div style="text-align: justify;">L'opera rientra in una Collezione recente dedicata all' "Effetto Farfalla". Il battito d’ali di una farfalla può provocare un uragano dall’altra parte del mondo. Con questa semplice frase si può rappresentare il noto fenomeno, in base al quale piccole azioni, possono contribuire a generare grandi cambiamenti … Vi è sempre un margine di errore, uno spazio per il caos, un battito d’ali che all’ultimo momento cambia tutto. La mostra è come un viaggio durante il quale, al potere evocativo delle opere è stato aggiunto quello delle nuove tecnologie, per costruire possibili universi immaginari, grazie all’ App MediAR.  L’ideazione e la progettazione dei contenuti per la realtà aumentata sono stati affidati a Carlo Cuomo. La “fine” viene definita come il punto ultimo, cessazione o limitazione definitiva. Ma chi lo ha stabilito? È se dipendesse dai punti di vista? Ciò che può essere fine per qualcuno può essere inizio per altri. L’antico filosofo e scrittore cinese Lao Tzu disse “Quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo chiama farfalla” Fondendo insieme pittura e nuove tecnologie,  non esistono più realtà definite e si rompono le barriere tradizionali della fisicità dei quadri per suggerire realtà alternative attraverso un’App di realtà aumentata che permette ai quadri di prendere vita seguendo i principi dell’effetto farfalla e di altre suggestioni immaginative che rappresentano solo uno dei possibili viaggi metafisici che ogni espressione artistica riesce a far fare a chi ne fruisce grazie alla fantasia propria degli esseri umani. Sei le grandi tele (cm 120x150) dipinte ad olio, tra le quali Falena: “...volti di donna con occhi che non indagano, non chiedono, non rimproverano … solo una serenità distaccata ed incantata, sospesa nel “non tempo” e nel “non dove”, immersa in un mondo assolutamente personale.” (A. Ciufo)</div>